Si chiama ENOTURISMO ma Gramellini non lo sa.
E’ di qualche giorno fa la notizia che l’azienda agricola di Sting, gestita in Toscana dalla moglie, si farà pagare 200 sterline, da turisti (evidentemente) inglesi, per raccogliere uva e olive. Nel pacchetto è ovviamente compreso il vitto, una lezione su raccolta olive e civiltà contadina, vino e olio da portare a casa.
La cosa ha indignato moltissimi esperti giornalisti, ed il web è ora inondato delle invettive del vicedirettore della Stampa, che a forza di criticare, questa volta ha quanto meno sbagliato nel merito.
Sono infatti anni che turisti di tutto il mondo pagano aziende toscane, umbre pugliesi siciliane abruzzesi (e forse, a mia insaputa, anche piemontesi o lombarde) per fare la stessa cosa che propone Sting: solo che se lo fa Caprai non fa notizia.
Diteglielo a Gramellini che Sting non è un miliardario Inglese che ha pensato di farsi fare il raccolto addirittura guadagnando, ma un imprenditore che fra l’altro sta copiando quanto realizzato da anni in altre aziende agricole in Italia.
Diteglielo a Gramellini che Sting non è un miliardario Inglese che ha pensato di farsi fare il raccolto addirittura guadagnando, ma un imprenditore che fra l’altro sta copiando quanto realizzato da anni in altre aziende agricole in Italia.
Ditegli anche che un cittadino che si improvvisa agricoltore fa un ventesimo di quanto fa un bracciante, e se raccoglie uva poco ci manca che non ti rovini il raccolto, e che la vera vendemmia la faranno i soliti operai dell’azienda di Sting, così come accade ovunque.
Ditegli anche che in Puglia c’è addirittura una rete di masserie didattiche che propone ai turisti di imparare a fare gli agricoltori, raccogliere, preparare il cibo e, naturalmente, cucinare. Si chiama turismo esperienziale e gli “stranieri” ne vanno matti (strani e masochisti questi stranieri).Ai turisti esperienziali piace molto : in Sicilia Planeta e Donnafugata organizzano vendemmi turistiche, sapendo già che la resa sarà quanto meno molto scarsa.
Ma faranno felici i loro clienti più fedeli.
Ma faranno felici i loro clienti più fedeli.
Insomma tu paghi per giocare al piccolo agricoltore: in queste “vendemmie” ti danno il cestino da pic nic con la merenda, ti organizzano il rinfresco sul prato, con i bancali per sederti ed i cuscini per stare comodo, ti danno il vino da bere (hai mai visto un bracciante bersi un Taurasi mentre vendemmia?) e ti fanno anche una lezioncina.
Meglio strutturarsi, come hanno fatto Sting ed altri 100 produttori italiani, o criticare, come Gramellini?
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